martedì 3 maggio 2011

Young lust - La colonna sonora di "Niente, tranne la pioggia" (3)

In "Niente, tranne la pioggia" cito un grande pezzo dei Pink Floyd, Young Lust, inserito dal gruppo nell'album "The wall" del 1980, album che segnò in qualche modo la consacrazione commerciale dei Pink ma anche la loro fine artistica, come spesso accade. Il pezzo è cantato solo da David Gilmour, il chitarrista del gruppo, che si alternava spesso con Roger Waters al microfono, ma non qua.
Ecco il pezzo nel video tratto dal film che vide come protagonista Bob Geldof.




Il testo di Young Lust

I am just a new boy
A stranger in this town
Where are all the good times
Who's gonna show this stranger around?
Ooooooooh I need a dirty woman
Ooooooooh I need a dirty girl
Will some woman in this desert land
Make me feel like a real man
Take this rock and roll refugee
Oooh Babe set me free
Ooooooooh I need a dirty woman
Ooooooooh I need a dirty girl.
Ooooooooh I need a dirty woman
Ooooooooh I need a dirty girl.


 che tradotto in italiano é:




Sono solo un ragazzo di fuori,
uno straniero in questa città
Dove sono tutti i divertimenti?
Chi mostrerà la zona a questo straniero?
Ho bisogno di una donna facile
Ho bisogno di una ragazza facile
Qualche donna in questa terra deserta
mi farà sentire un uomo vero?
Prendi questo rifugiato del rock,
bambina, rendimi libero
Ho bisogno di una donna facile
Ho bisogno di una ragazza facile
Ho bisogno di una donna facile
Ho bisogno di una ragazza facile


Il  testo, o meglio parte di esso, citato esplicitamente, accompagna a un certo punto della storia le riflessioni, o forse conviene dire la disperazione di Wil, uno dei personaggi più importanti e significativi del romanzo.

Ecco l'estratto dal romanzo:

"Stereo a palla. Ecco, così. Mi quinta. La, La minore, Mi
quinta. Uh. Pink Floyd.
Where are all the good times?
Un paio di pantaloni l’anno, in genere jeans sempre blu.
Sono nuovo di qui, forestiero in questa città.
Non ne servono più d’uno, sono pratici e durano a sufficienza:
quando si logorano quelli che ho addosso, vado, scelgo,
pago, indosso e butto via i vecchi.
Dov’è che ci si diverte? Chi vuole portare in giro questo
straniero?

Non è un problema: i pantaloni sono sempre gli stessi e allora?
In queste città tutto è sempre uguale. Anzi, sempre
peggio, fa schifo, fa vomitare questa città, questi palazzi che
vengon su come funghi.
È una merda come tutte, questa città. Non senti che non respira
più nessuno?
Ho bisogno di una puttana.
Non lo senti? C’è chi ringhia, chi sbuffa, chi boccheggia, chi
sospira, chi azzanna, chi rantola, chi sbotta, chi si affanna,
chi tossisce e chi decide di non respirare più e muore.
Non respira più nessuno: cosa vuoi farci.
Qualche donna glaciale in questo deserto potrà farmi sentire
un vero macho?

Questo posto ingoia, mastica e digerisce indifferenza: ma lo
si può ancora definire abitato da esseri umani?
Wil compra un solo paio di pantaloni l’anno, e non perché
è tirchio. Si pensa ancora come un essere umano anche se
forse non lo è più. Si aggiusta la coda lunga di capelli bianchi,
e cammina. Qua è uno straniero, un nessuno, uno dei
centomila che salgono e scendono dagli autobus e dai treni
e si accendono una sigaretta con lo sguardo torvo all’angolo
della strada.
Si sente così, torvo.
E la città, i palazzi, la gente, le strade, tutto insomma, tutto
sprigiona freddezza, eietta cinismo, sputa indifferenza.
Prendersi questo reduce del rock and roll. Oooh, baby liberami.
E allora, che importanza ha? Cambiano gli uomini o cambiano
le generazioni?
Ho bisogno di una puttana.
Non cambiano le generazioni, cambiano gli uomini, sono
loro che vincono e perdono, e qualcuno è sempre tra quelli
che perde, ma a Wil non importa se è così o no.
Se ne infischia, delle generazioni. Lui ha viaggiato un sacco
e dunque sa che in fondo, signora mia, è solo una “questione
di rispetto dell’altro e dello Stato”: e meno male che qualcuno
le canta chiare, finalmente. Gomorra e il Grande Fratello,
vivere o morire, ma che cazzo di differenza fa? Non conosce
più nessuno ormai, in questa città. E di bambini non ne ha
avuti, e a chi dovrebbe pensare?
Un riff in Fa che non è mai diventato nient’altro di più.
Uccidere o morire, che differenza fa?"

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