giovedì 31 maggio 2012

Da "Voci Globali"

Con il crollo del muro di Berlino l’Europa si è allargata a Est modificando l’assetto geopolitico del continente e sviluppando una sorta di neo-colonialismo economico che ha favorito la nascita di traffici illegali e ha prodotto un flusso migratorio verso Ovest dove la criminalità organizzata si è inserita senza grossi problemi, grazie a quella capacità di adattamento e metamorfosi che le permette di interagire velocemente con i cambiamenti.
In questo scenario Sergio Paoli ha costruito un racconto di un realismo che lascia senza fiato. Un canovaccio di miseria, ingenuità e spietatezza. Un pugno nello stomaco. Niente tranne la pioggia fotografa quel mondo e dà un nome, un volto a «…queste persone che vengono da noi e finiscono sulla strada…» in un processo di mercificazione inesorabile di fronte al quale anche i giusti a volte si fermano, ma «…la giustizia si costruisce tutti i giorni con le piccole azioni che ognuno di noi fa» spiega l’autore.

 (articolo di Maria Grazia Pozzi, per leggerlo tutto clicca qua)

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